Il Carolina Reaper è un peperoncino ibrido appartenente alla famiglia Capsicum Chinense, coltivato nel South Carolina da Ed Currie, ottenuto dall’incrocio di due specie molto piccanti: Naga Morich Pakistano e un Habanero Rosso.

È attualmente il peperoncino più piccante al mondo riconosciuto dal Guiness Book of Wordl Records, in attesa della verifica del Pepper X, che potrebbe sottrarre questo primato.
Il Carolina Reaper ha una piccantezza che va da 1.400.000 fino a 2.200.000 unità della scala Scoville.
Per fare un esempio: se lo confrontiamo col classico peperoncino messicano jalapeño, quest’ultimo è 175 volte meno forte di un Carolina Reaper.
Caratteristiche del peperoncino
Il peperoncino Carolina Reaper è di colore rosso intenso, lascia in bocca un bruciore molto forte e un gusto fruttato, quasi dolce, che ricorda la cannella.
Al suo interno è presente una forte concentrazione di capsaicina, per cui meglio fare attenzione a maneggiarlo: se entra in contatto con la pelle la capsaicina provoca dolore intenso che poi sparisce dopo circa venti minuti, senza provocare alcun danno alla cute.
L’estremità del Carolina Reaper è simile alla coda di scorpione, ha una lunghezza variabile, dai 6 agli 8 centimetri e raggiungere il suo livello di maturazione massima entro circa 90 giorni.
A partire dal 2017, quando ha ottenuto il titolo di peperoncino più piccante al mondo, la sua coltivazione è aumentata anche in Italia, diventando sempre più apprezzato da estimatori e chef italiani che lo hanno inserito come ingredienti nei propri piatti per conferirgli un tocco più esotico.
Carolina Reaper giallo
Esiste anche una varietà gialla di Carolina Reaper, ugualmente molto piccante. (2.000.000 di unità sulla scala Scoville).
La pianta di carolina reaper
La pianta di Carolina Reaper appartiene alla specie capsicum chinense, può arrivare fino ai 60/80 centimetri di altezza, le foglie sono di piccole dimensioni e ricordano la forma di un cuore. Il loro colore è verde scuro con sfumature lucide.
Il fusto si dirama verso l’alto formando un cespuglio molto fitto di colore verde, che produce dei piccoli fiori con 6 petali bianchi e tonalità verdastra nella parte centrale.
I peperoncini, una volta maturati, ciondolano dalla pianta tramite il piccolo picciolo. La coltivazione della pianta è semplice e se correttamente eseguita, porta a una produzione molto abbondante, che supera anche i 60 frutti.
Consigli di coltivazione
Come prima cosa è importante sapere qual è il periodo giusto per coltivare la pianta, questo varia in base alla posizione geografica e alle condizioni climatiche.
Nelle zone vicino alla costa o dove è presente un clima mite, il periodo migliore per la coltivazione della Carolina Reaper in pieno campo è marzo.
Al nord Italia e nelle zone con clima rigido, si consiglia di attendere aprile, in alcuni casi, anche la prima settimana di maggio.
Naturalmente la semina in semenzaio riscaldato può iniziare prima, già a gennaio-febbraio, in modo da arrivare in primavera con piante sviluppate.
Temperatura ideale della Carolina Reaper
Per favorire la germogliazione dei semi di peperoncino di Carolina Reaper la temperatura ideale deve essere di 20°C. Si può usare un tappetino riscaldante per accelerare le semine.
Sono tollerate variazioni fino a 15°C e non oltre i 30°C. Quando i primi germogli sono spuntati, sarà necessario procedere col trapianto delle piantine nei vasi con terriccio e posizionarle al sole.
Se coltivata all’esterno, la pianta fiorisce tra i mesi di maggio e luglio e dopo 120 giorni dai primi germogli, iniziare a produrre dei frutti.
Substrato per coltivare il Carolina Reaper
Affinché la pianta cresca forte e rigogliosa bisogna utilizzare un substrato ricco, capace restare fresco e umido anche quando riceve poca acqua.
Se la coltivazione del Carolina Reaper avviene all’esterno, bisogna lavorare il terreno già a novembre/dicembre, in modo da renderlo ricco, pastoso e compatto.
Lavorarlo in anticipo gli permette di strutturarsi, concimando andiamo poi ad arricchire di tutte le sostanze nutritive e sali minerali che servono per la crescita e lo sviluppo della pianta di Carolina Reaper.
Nel caso in cui i semi germogliati vengano trapiantati in vaso, bisogna utilizzare un substrato specifico, molto ricco e drenante.
Concimazione del peperoncino Carolina Reaper
Se il terreno è ben lavorato e preparato, ricco di sostanza organica, non serve concimare nellospecifico la pianta. Resta comunque utile impiegare humus di lombrico, compost o letame preparando il suolo. La pianta di Carolina Reaper se curata con attenzione, attecchisce facilmente e si sviluppa rigogliosamente.
Sono comunque disponibili dei fertilizzanti specifici per le varietà più piccanti di peperoncino, che arricchiscono ulteriormente il terreno e rinforzano la pianta, dando una nota di sapore ancora più vivace ai frutti.
Irrigazione del Carolina Reaper
La pianta di Carolina Reaper coltivata in vaso ha bisogno di irrigazioni giornaliere ma con minime quantità d’acqua, soprattutto se coltivata indoor.
Se invece il vaso si trova all’aperto, in giardino o sul balcone, la pianta potrebbe ricevere acqua anche dalle piogge ed è quindi possibile ridurre un poco la frequenza di irrigazione a seconda del meteo.
In ogni caso per non sbagliare, è consigliato controllare lo stato del substrato, che dovrà essere umido, ma non presentare mai ristagni d’acqua.
Anche nell’orto bisogna fare attenzione alle irrigazioni, ma serve meno assiduità rispetto ad avere i carolina reaper in vaso.
Utilizzo del peperoncino Carolina Reaper
Il Carolina Reaper può essere usato sia fresco che essiccato. Il processo di essiccatura può avvenire direttamente al sole o nel forno, a una temperatura massima di 50° (vedi come essiccare peperoncini).
Dovendo seccare un peperoncino super piccante come il Carolina si raccomanda prudenza nel maneggiarlo (assolutamente guanti).
Quando il peperoncino è abbastanza secco, può essere frullato e utilizzato come Carolina Reaper macinato in polvere. Oppure, si può conservare sott’olio per produrre un olio molto piccante da usare per arricchire i piatti.